Guardando il primo episodio di The Get Down, serie targata Netflix i cui primi 6 episodi hanno debuttato questo venerdì (la seconda parte è attesa per il 2017), ci si trova tra le mani il tipico mix di bellezze e brutture che la filmografia di Baz Luhrmann ci ha riservato sin dalla notte dei tempi: colori rutilanti, personaggi abbozzati secondo stereotipi fin troppo triti, trama corale ma fumosa, scene musicali che costituiscono gli highlight di un racconto, di per sé, non molto coinvolgente a livello emotivo. Il pilota di un’ora e mezza, diretto da Luhrmann stesso (che della serie è anche ideatore e produttore esecutivo), si trascina come un carrozzone già sovraccarico dalla partenza: la storia del protagonista, Ezekiel Figuero (Justice Smith) viene introdotta dalle immagini dell’uomo, ormai rapper affermato negli anni ’90, intento a esibirsi davanti a un pubblico oceanico cui racconta, in rima, la propria storia. La cornice drammaturgica è quasi da teatro greco, ma ...