La famiglia è da sempre assoluta protagonista delle serie tv grazie a dinamiche, problemi e personaggi in cui tutti possono, in modo diverso e personale, riconoscersi in qualche modo. Non è poi sicuramente la prima volta in cui sul piccolo schermo si assiste a quello che accade quando i genitori decidono di trasferirsi, obbligando i propri figli ad affrontare i cambiamenti rappresentati dal dover frequentare una nuova scuola e interagire con coetanei sconosciuti e un ambiente ignoto e potenzialmente ricco di ostacoli. La storia di Speechless prende proprio il via quando i coniugi Dimeo decidono di cambiare casa per permettere al giovane JJ (Micah Fowler), affetto da paralisi cerebrale, di ottenere un’educazione migliore frequentando una scuola adatta ai suoi bisogni speciali, nonostante le speranze di maggior rispetto e attenzione sembrano dissolversi già all’arrivo nell’istituto che si rivela architettonicamente poco accogliente, suscitando l’accesa reazione di Maya (Minnie Driver), la madre del ragazzo.
A soffrire per la situazione è in particolare il giovane Ray (Mason Cook), costretto a dire addio ai suoi amici e sentirsi ancora una volta messo in ombra dalla maggiore attenzione data a suo fratello dalla madre, anche se suo padre Jimmy (John Ross Bowie) cerchi di sostenerlo rimediando in ogni modo alla poca considerazione della moglie e ricordandole che tutti i loro figli meritano una vita il più possibile normale. C’è poi spazio per la determinata Dylan (Kyla Kennedy), il cui ruolo nella famiglia sembra quasi quello di essere il membro più equilibrato e imparziale. La situazione, inoltre, diventa ancora più complicata quando Ray scopre l’esistenza di un gruppo scolastico dedicato all’astronomia il cui presidente è una ragazza con cui si stabilisce subito un grande feeling.

Scott Silveri (Joey, Go On), creatore dello show, è riuscito a delineare dei personaggi in grado di far sorridere ed emozionare, totalmente imperfetti e proprio per questo così realistici. Micah Fowler contribuisce in modo significativo a evitare in ogni modo che la sua disabilità porti a compatire o considerare “diverso” JJ, la cui necessità di avere “una voce” all’altezza delle sue aspettative dà vita a momenti esilaranti grazie a un sarcasmo tagliente che getta le basi per un’evoluzione che promette di regalare grandissime risate soprattutto in vista delle future interazioni con Kenneth, personaggio affidato a Cedric Yarbrough.

Il primo episodio, intitolato P-i-Pilot, porta poi in evidenza il talento comico di Minnie Driver che, fin dalle prime battute, sa trovare la giusta misura nella sua interpretazione di una madre protettiva, a tratti in modo eccessivo, e decisa a dare ai propri figli il meglio che la vita possa offrire, arrivando fino al punto di mettere in crisi la preside della scuola, la Dottoressa Miller (Marin Hinkle), totalmente impreparata nel dover affrontare le osservazioni ironicamente dure della donna davanti a una rampa di accesso non conforme ai desideri della famiglia Dimeo.
Tra i meriti di Speechless c’è anche il non evitare affatto gli stereotipi ma avere l’intelligenza di utilizzarli a proprio favore, sottolineando (come ad esempio nel caso di un insegnante fin troppo accomodante) come la volontà di non far sentire diverse le persone disabili possa causare l’effetto opposto a quello desiderato per un eccesso di correttezza che sottolinea tutte le differenze e non i punti in comune o l’unicità individuale che permetterebbero una più facile integrazione tra teenager.

La comicità della serie targata ABC, almeno all’esordio, riesce quindi a essere intelligente e sensibile, ben sostenuta da una dose di emozioni sincere e un cast di ottimo livello anche per quanto riguarda i ruoli secondari, facendo di Speechless una delle nuove comedy più interessanti e originali di questa stagione.