MacGyver: “Make or repair (an object) in an improvised or inventive way, making use of whatever items are at hand” (Creare o riparare un oggetto in un modo improvvisato o creativo, usando qualunque tipo di strumento a portata di mano)

Quella riportata sopra è la definizione ufficiale data dall’Oxford Dictionary al verbo MacGyver, entrato a far parte del prestigioso dizionario. Un po’ come la famosa “homerata” dei Simpson, gag ricorrente di un certo episodio, anche qui si è presa un’espressione diventata quasi cult e di utilizzo comune, e le si è data una definizione precisa. E non poteva essere nessun’altra, data la caratteristica principale del protagonista del telefilm partito nel 1985, ancora oggi ricordato per la sua incredibile abilità nel costruire il tutto con il nulla. A proposito dei Simpson, poi, si ricorda l’apparizione dello stesso Richard Dean Anderson in un episodio a lui in parte dedicato, nel quale si sfogava con Patty e Selma – grandissime fan della serie – dicendo loro che quella serie era semplicemente “stupida”.

Poi tutto questo serviva a introdurre una stramba parodia di Misery, ma questa è un’altra storia. La domanda è: era così camp MacGyver? Sì e no. Certo, solleva qualche dubbio ripensare all’improbabile episodio (in due parti!) che omaggiava o riprendeva “Un americano alla corte di Re Artù” in cui il nostro impavido eroe si risvegliava nel Medio Evo in pieno scontro tra Merlino e Morgana. Eppure il fatto stesso di ricordarci, a distanza di così tanti anni, una storia del genere dovrebbe quantomeno indirizzarci sul fatto che la serie avesse carattere e, senza dubbio, una formula azzeccata confermata dai 138 episodi spalmati su sette stagioni andate in onda fino al 1992.

La formula, procedurale e senza trama orizzontale come l’epoca televisiva impone, è molto immediata. MacGyver, un po’ Indiana Jones e un po’ James Bond, viaggia in giro per il mondo per l’agenzia governativa DXS, incaricato di sventare di volta in volta pericolose minacce per la sicurezza, generalmente senza usare armi. Le sue caratteristiche principali sono integrità e riflessività: nessun vizio, nessuna caratteristica negativa, solo una buona dose di coraggio e tante graffette. Queste lo strumento di cui generalmente si parla per definire la caratteristica principale del personaggio, capace di venir fuori dalle situazioni più improbabili sfruttando gli oggetti a sua disposizione, su tutti l’inseparabile coltellino svizzero.

Se di trama orizzontale si può parlare, questa può essere rintracciata nelle apparizioni saltuarie e marginali di Murdoc (Michael Des Barres), la nemesi del protagonista. Tra i buoni invece spiccano Peter Thornton, presidente dell’agenzia Phoenix, e Jack Dalton, amico di MacGyver. Alla fine della serie, per dare un senso di chiusura allo show, viene introdotto il figlio segreto del protagonista con il quale il nostro partirà verso un viaggio “on the road” senza meta. Una sigla supercatchy completava il quadro di una serie semplicemente specchio dei suoi tempi.