Prima di tutto, complimenti a Ryan Murphy. Arrivare a metà della sesta stagione e presentare uno degli episodi più stratificati e interessanti della propria storia non è da tutti. Certamente non sembrava possibile per American Horror Story, che negli ultimi anni ci aveva abituato a standard piuttosto consolidati e nella prima metà della stagione ci aveva messo in difficoltà al momento dell’analisi degli episodi. Qui, davvero c’è qualcosa di nuovo per la serie. Non per noi o per il genere horror, che con il mockumentary negli ultimi 10 anni ha realizzato di tutto e di più. La serie di FX ci arriva con i suoi tempi, innovando nello stile se non nel contenuto. Tutto funziona? Probabilmente no, ma la soglia di attenzione si alza e va benissimo così.

Passo indietro. My Roanoke Nightmare, inteso sia come prima metà della stagione di American Horror Story sia come prodotto di finzione all’interno di questo universo narrativo, è terminato la scorsa settimana. Arriva il tanto ...