Fin dal suo debutto al SDCC di quest’anno, di Designated Survivor avevamo detto che sarebbe stato idealmente diviso in tre parti: un dramma politico, uno familiare e uno legato alla cospirazione, elementi che – giunto alla sua quarta puntata – stanno cominciando a delinearsi sempre di più.  La parte forse meno entusiasmante, anche perché è la più sacrificata al momento, è quella che riguarda la famiglia del neo Presidente e la difficoltà di vivere questo nuovo ruolo, ma quello che viene mostrato del dramma politico e dell’indagine sull’attentato è sempre più interessante. Quel che è certo è che, con il passo più moderno ed incalzante, Designated Survivor non fa sicuramente sentire la nostalgia di un classico come West Wing, la serie TV per eccellenza che meglio abbia descritto la vita politica della capitale americana, mai trasmessa in televisione.

Nonostante Designated Survivor non sia propriamente una serie d’azione riesce comunque a tenere il pubb...