I motivi che spingono due assassini e bugiardi seriali a impressionarsi per le accuse (peraltro opinabili) mosse loro da un quindicenne cui hanno appena evitato la galera si vanno ad aggiungere alla pesante nube grigia di implausibilità che grava su Le Regole del Delitto Perfetto, serie che – duole dirlo – non si è mai preoccupata più di tanto della coerenza psicologica dei propri protagonisti, eccezion fatta forse per Annalise Keating (Viola Davis). Stavolta, ci troviamo di fronte a un Asher (Matt McGorry) che, dopo aver dimostrato in diverse occasioni una comprensione profonda del dramma dell’abuso infantile di Bonnie (Liza Weil), sembra improvvisamente dimenticarsene in Don’t Tell Annalise, quarta puntata della terza stagione di Le Regole del Delitto Perfetto.

Se, nella seconda stagione, il caso dei fratelli Hapstall ha fatto perdere quota alla tensione, rubando spazio con una vicenda prevedibile e ben presto svuotata di mordente, l’impressione è che gl...