L’anno sta per finire e come sempre accade verso questo periodo si cominciano a tracciare alcune linee di riferimento; per la televisione il 2016 è stato un altro anno stellare, infatti secondo i conteggi ufficiali ci sono state più di 450 serie televisive che sono andate in onda attraverso canali via cavo, canali broadcast, servizi premium e streaming. La cosa ancora più sorprendente è che nel 2017 si supererà la soglia delle 500 serie televisive. Ovviamente Netflix avrà un ruolo piuttosto significato rispetto a questo ulteriore incremento. Al momento il gigante dello streaming ha confezionato 30 serie originali, ma il Capo dei Contenuti, Ted Sarandos, ha recentemente confermato, durante la conferenza UBS Global Media & Communications. che Netflix ha in mente di incrementare il suo catalogo aggiungendo almeno altre 20 serie televisive originali nel 2017.

Negli ultimi giorni si è sparsa la voce che Netflix solo nel 2017 spenderà 6 miliardi di dollari per rafforzare la produzione dei contenuti originali. È innegabile, la cifra è piuttosto sostanziosa, ma se si prende in considerazione il fatto che lo scopo di Netflix è quello di avere all’interno della libreria almeno il 50% di contenuti originali, la cosa non stupisce più di tanto. Inoltre da pochi giorni è anche concesso scaricare i contenuti della libreria per poterli conservare e vedere in qualsiasi momento anche off-line. Questo cosa significa per la televisione in generale? Sicuramente sempre più persone preferiscono pagare una quota mensile a Netflix che fare abbonamenti con le varie tv via cavo o anche con altri servizi streaming come Hulu o Amazon.

A questo punto la domanda che sorge spontanea è questa: Netflix finirà un giorno per diventare l’unico fornitore di contenuti? È sicuramente troppo presto per ipotizzare anche solo una risposta ma una cosa è certa Netflix non ha confini. Infatti ultimamente si sta impegnando anche nella produzione di programmi tv (come ad esempio game-show o reality). Ted Sarandos ha infatti ammesso di essere molto interessato alla produzione di programmi televisivi tant’è che durante la conferenza ha infatti citato come modello di riferimento Ultimate Beastmaster, la prima serie competitiva mondiale che ha come protagonisti concorrenti e presentatori di Stati Uniti, Brasile, Corea del Sud, Messico, Germania e Giappone. Il reality è stato un grande successo per Netflix.

La vera forza di Netflix sta in una modalità di investimento che non si pone limiti. Nonostante Stranger Things sia stata una serie originale al 100% di grandissimo successo, Ted Sarandos ha ammesso di non volersi impantanare in un modello che vede la produzione esclusiva di prodotti homemade. Basti pensare ad Una Mamma per Amica che è stato concesso in licenza dalla Warner Bros. Television o alle serie co-prodotte insieme alla Marvel. C’è un ulteriore asset fondamentale per Netflix che riguarda le varie distribuzioni internazionali – per esempio in Italia Netflix distribuisce serie come Better Call Saul, Once Upon a Time e Scream, prodotti che negli Stati Uniti vanno in onda su canali via cavo o canali broadcast come la ABC.

Infine durante la conferenza si è parlato anche di un’ipotetica copertura sugli eventi sportivi e Sarandos a tal proposito ha ammesso di non esserne interessato, specialmente perché Netflix non è nata per questo. Ma nel miglior modo possibile il Capo dei Contenuti potrebbe essere interessato nella “creazione vera e propria di un nuovo campionato made in Netflix”, proprio per confermare a tutto il mondo l’originalità e la freschezza del colosso.

Fonte: Collider

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