Il ritmo del secondo episodio di The Man In The High Castle è decisamente più incalzante di quello a cui la serie ci ha normalmente abituati, il che non va accolto affatto come un segno negativo. Se questo dipenda o meno dall’addio di Spotnitz allo show, non ci è dato di saperlo, ma l’aumento del passo nella narrazione è evidente, giustificato anche dalla scoperta di Juliana Crain circa il fosco destino della città di San Francisco e dei suoi abitanti, destinati, secondo Hawthorne Abendsen, l’uomo nell’alto castello, a perire in un’esplosione atomica a meno che non venga individuata la vera identità di un uomo che compare in alcuni filmati da lui conservati.

Come abbiamo appreso nella première, i film raccolti da Abendsen mostrano una realtà diversa da quella che stanno vivendo i nostri protagonisti, ma che potrebbe comunque accadere anche nel loro tempo, per questa ragione l’uomo nell’alto castello collabora con la Resistenza, raccontando loro...