Le accuse rivolte da Nicollette Sheridan alla produzione della serie Desperate Housewives sono state respinte da un giudice californiano.
L’attrice sosteneva che, nel 2008, era stata colpita alla testa da Marc Cherry, creatore dello show, durante una lite. Secondo quanto riportano i documenti presentati dagli avvocati, il legale di Nicollette aveva informato la Touchstone Television ma non aveva richiesto alcun provvedimento nei confronti di Cherry. Successivamente lo sceneggiatore e produttore avrebbe deciso di far uscire di scena il personaggio della Sheridan come risposta alle lamentele fatte dall’attrice che, quindi, aveva deciso di procedere per vie legali.

La prima causa contro Cherry, il network ABC, la Disney e la Touchstone era stata considerata nulla dal tribunale e i legali avevano quindi presentato dei documenti in cui si sosteneva che la produzione avesse violato le leggi riguardanti la sicurezza sul lavoro in cui si dichara che un impiegato può chiedere dei danni se viene licenziato, minacciato o discriminato come conseguenza di eventuali proteste riguardanti potenziali pericoli sul luogo in cui esercita la propria professione.

La Touchstone aveva dichiarato che i legali dell’attrice non potevano provare ci fosse stata una protesta formale sulle condizioni di lavoro o che la società avesse deciso di non rinnovare il contratto a causa di un’eventuale lamentela, sottolineando che le decisioni riguardanti il personaggio erano state prese mesi prima l’incidente avvenuto sul set.

Il giudice Holly Kendig ha ora dato ragione alla difesa dichiarando che non sono state presentate prove in cui si dimostrino che Nicollette avesse condiviso con la Touchstone i timori riguardanti la sicurezza sul posto di lavoro o avesse richiesto dei provvedimenti per poter sentirsi protetta sul set. I documenti presentati, inoltre, non provano che il set di Desperate Housewives fosse diventato un posto di lavoro non sicuro dopo la discussione tra l’attrice e Marc Cherry.

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Fonte: The Hollywood Reporter