Il 16 ottobre 2016 è andato in onda su USA Network il primo episodio di Eyewitness, serie televisiva statunitense basata sulla serie norvegese Øyevitne. Il 18 dicembre, poi, la prima stagione di questo show si è conclusa passando totalmente inosservata.

Partiamo con il dire che in un panorama televisivo vasto come quello attuale molto spesso può capitare di perdersi per strada dei piccoli gioielli low-budget. Ed è proprio il caso di dire che Eyewitness è una di quelle serie che avrebbe meritato più risonanza (anche negli Stati Uniti è stata molto sottovalutata e non promossa a sufficienza). Per chi non conoscesse la trama, va detto innanzitutto che si tratta di un thriller-drammatico che riesce ad affrontare nell’arco di soli dieci episodi numerosi argomenti come la pedofilia, la droga, l’adozione, l’omosessualità e il bullismo. Di certo questa lista appare molto variegata e anche non propriamente originale, ma possiamo assicurarvi che ogni argomento nel suo piccolo trova modo di sfogarsi egregiamente attraverso uno svolgimento piuttosto coinvolgente, complice un ottimo cast e una sceneggiatura mai banale.

Si riconosce chiaramente lo zampino della regista Catherine Hardwicke, conosciuta dal grande pubblico per il primo film della saga di Twilight. Grazie alla sua mano troviamo infatti quegli ambienti freddi, quelle periferie, quelle foreste, quelle vaste campagne e soprattutto quei luoghi nascosti che nascondono più di un segreto. Ed è proprio la parola segreto il punto principale di questa storia.

Come dicevamo prima, il progetto è un adattamento di un serial norvegese ed è stato creato da Adi Hasak (Shades of Blue). Gli episodi hanno come protagonisti Philip e Lukas, due teenager che si amano e che assistono involontariamente a un triplice omicidio. Fuggiti da questa assurda situazione, Lukas e Philip si ritrovano a custodire un torbido segreto mentre continuano a non rendere nota la loro relazione e, nel timore di essere ritrovati dal killer, rimangono in silenzio. Molto presto capiscono che quello che hanno visto non può essere affatto dimenticato. A indagare ci pensa lo sceriffo Helen Torrance, che è anche la madre adottiva di Philip, la quale cerca di far luce sulla questione.

Come puoi mantenere dei segreti – grandi segreti – alle persone che ami?

Ad un certo punto della storia lo sceriffo si interroga proprio su questo. Noi nel nostro piccolo ci interroghiamo su un’altra cosa: “come mai una serie serie di questo tipo è passata così tanto inosservata?”

Molti di voi sapranno che USA Network è la casa di Mr. Robot, Royal Pains, White Collar, Suits e Burn Notice… solo per citare alcune serie. In Italia purtroppo non si sa neanche se Eyewitness verrà mai mandata in onda, e la nostra sensazione è che se un giorno arriverà nel nostro paese sarà solo grazie a Netflix o a un servizio streaming.

Al momento sappiamo che la serie è passata sotto i riflettori soprattutto per via di una quasi assente pubblicizzazione, e ci si chiede se non sia stata promossa a dovere solo perché al centro della vicenda ci sono due ragazzi ad amarsi e non un ragazzo e una ragazza. Quel che è certo è che è assurdo vedere che ancora oggi si legge in giro di questa serie come uno show incentrato su due gay e non di uno show di genere thriller che ha alla base un’entusiasmante storia d’amore. In fin dei conti si tratta di un giallo a tutti gli effetti, scritto notevolmente, carico di tensione e con una morale importante e mai banale. James Paxton (che nella serie interpreta Lukas) durante la messa in onda degli episodi ha condiviso su Instagram un messaggio importante riguardante l’andamento della serie in termini di ascolti, chiedendo a tutti i telespettatori di spargere la voce. Uno show così importante non può di certo passare inosservato:

Ad un certo punto del suo messaggio l’attore sente il bisogno di scrivere:

É triste pensare che al mondo ci sia ancora così tanto pregiudizio contro la comunità LGBTQ – la gente preferisce non guardare un thriller pazzesco di questo tipo solo perché al centro, a vivere una storia d’amore, ci sono due ragazzi. Proprio per questo motivo abbiamo bisogno di spingere questo show per far salire gli ascolti e ricordare a tutti il messaggio che L’AMORE È AMORE A TUTTI I COSTI. 

Ovviamente non abbiamo la certezza che sia questo il motivo per cui la serie non ha ricevuto il giusto responso. A volte può essere una pubblicità non propriamente efficace, un trailer poco accattivante o un cast semi-sconosciuto. Possono essere molti i motivi, e al primo posto noi ci mettiamo il fatto che solo quest’anno sono andate in onda 455 serie televisive. Al momento sarebbe superficiale parlare di cosa è andato storto prima della messa in onda, fortunatamente grazie a internet, ai social network e ai siti di informazione come il nostro possiamo spargere la voce.

Gli ascolti sono stati molto bassi, forse è stata una delle serie di USA Network meno viste di sempre. Detto questo c’è un fattore importante che va considerato, ossia che durante il corso della prima stagione non ci sono stati cali repentini. Questo significa che il pubblico che ha iniziato a vedere la serie è arrivato fino alla fine. Il primo episodio è stato visto da 770 mila telespettatori e l’ultimo da 740 mila. A fine gennaio si scoprirà sicuramente qualcosa e intanto noi, nel nostro piccolo, non possiamo fare altro che consigliarvi questi primi dieci episodi e nel caso la serie venisse rinnovata saremo tutti pronti per parlare ancora più approfonditamente di ciò che verrà.