Penultimo appuntamento ieri sera con il Festival di Sanremo, e ormai l’attesa per conoscere il nome del vincitore di questa 67esima edizione si fa sempre più breve.

Ma prima che cali il sipario su questa grande festa della canzone italiana, dobbiamo subito spendere due parole sulla clamorosa eliminazione dei quattro big che non parteciperanno alla diretta di stasera. Il regolamento prevede che arrivino in finale solo sedici cantanti, quindi il pubblico, la giuria di qualità e la giuria demoscopica ieri hanno votato e decretato l’uscita definitiva di Giusy Ferreri, Ron, Albano e Gigi D’Alessio.
Una vera svolta epocale si potrebbe dire, un risultato assolutamente inaspettato che sovverte le dinamiche della gara canora e ci dimostra che siamo entrati in una nuova era. Il festival social, moderno, colorato, che strizza fin dal primo momento l’occhio ai giovani (grazie anche alla presenza di artisti che provengono dal modo dei seguitissimi talent) ha prodotto i suoi frutti, e i primi a soccombere sono proprio i volti storici del nostro panorama musicale. Un cambio della guardia senza precedenti. Al di là di ogni polemica riguardante questa inattesa rivoluzione, vedere tra i finalisti i nomi di Clementino, Bianca Atzei, Lodovica Comello e Michele Bravi anziché Albano, Gigi D’Alessio e Ron è davvero spiazzante, ma è anche un segnale inequivocabile che i tempi stanno cambiando o forse sono già cambiati e neppure ce ne siamo accorti. Non si tratta di volere cadere nella solita retorica, ma solo ammettere che, dal punto di vista professionale, non c’è paragone tra i tre grandi esclusi ed i loro colleghi più giovani ed acerbi. Discorso diverso per Giusy Ferreri che si è meritata l’eliminazione perché quest’anno è arrivata sul palco con una canzone mediocre, una brutta interpretazione e una scarsissima presenza scenica, di certo non aiutata da un look improponibile che l’ha fatta sembrare un’invitata ad un qualsiasi matrimonio del ”Boss delle cerimonie“ di passaggio per caso dalla riviera dei fiori.

La quarta serata del festival è stata dedicata al ripasso di tutte le canzoni in gara – venti, riproposte per intero una dopo l’altra – ma lo show si è aperto con l’esibizione dei quattro finalisti delle nuove proposte e lancio del relativo televoto che avrebbe di lì a poco decretato il vincitore. Senza troppa sorpresa ha vinto Lele, giovanissimo proveniente dalla grande famiglia di “Amici,” un altro dei “figli “ di Maria a cui Sanremo ha portato fortuna. Il premio per la vittoria gli è stato consegnato da Marica Pellegrinelli, forse la più bella creatura femminile apparsa fino a ora sul palco di questa edizione festivaliera. Invitata a partecipare alla serata nelle vesti di ospite-valletta, la signora, famosa modella ma soprattutto nota al grande pubblico per essere la moglie di Eros Ramazzotti, ringraziando per l’invito, con molta spontaneità ha ammesso di avere avuto la fortuna di potere scegliere cosa fare nella vita grazie ad una tranquilla situazione economica. E finalmente parla la bocca della verità, una ragazza che non si vergogna ad ammettere di essere nata con la camicia. Marica è bella, fortunata e si trova su quel palco perché ha sposato il più famoso e forse più amato cantante italiano. Buon per lei.

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Ma tornando ai nostri cantanti, rinnoviamo i nostri like virtuali a Francesco Gabbani, che, scambiati i suoi abiti con la scimmia con cui si è esibito nel corso della prima serata, si è presentato con un costume peloso e ha cantato, ballato e fatto divertire tutta la platea. Paola Turci è ogni giorno più sexy, stavolta in versione sotto la giacca niente , ma decisamente se lo può permettere e quindi tanti complimenti perché ha voluto sì osare, ma con estremo garbo ed eleganza. La sua canzone “Fatti bella per te” ci piace, è un inno che lei canta con grande convinzione. Finalmente poi abbiamo capito perché la Mannoia presenti con tanta enfasi il suo brano “Che sia benedetta”, che suona come un vero e proprio ringraziamento alla vita. Proprio ieri la cantante romana è venuta allo scoperto rivelando ai giornalisti la sua love story decennale con un uomo che ha quasi trent’anni meno di lei, e allora, sì, ha ragione, che la vita sia benedetta! Ma per una love story che va a gonfie vele, i rumors di corridoio dicono che invece il fidanzamento tra Elodie e Lele non stia andando così tanto bene come sembrava. Chissà se la giovane cantante ha gioito oppure no per la vittoria del fidanzato, visto che la sua canzone “Quando finisce un amore” condensa già nel titolo tutto il significato del testo che a questo punto potrebbe suonare come un triste presagio.

Il senso della sua canzone è chiaro, ma riguardo proprio il significato delle canzoni, abbiamo trovato inutile, se non dannosa la spiegazione dei brani fornita dai conduttori Carlo Conti e Maria De Filippi durante la presentazione di ogni brano. La parafrasi del testo ha fatto sembrare tutte le canzoni delle boiate pazzesche: è un po’ come quando cercano di spiegarti una poesia, magari ne capisci meglio il senso letterale, ma si perde la magia e l’emozione dell’atmosfera creata.
Tra un cantante e l’altro, nel corso della lunghissima serata, si è rischiato anche l’incidente diplomatico con il Comune di Sanremo per colpa di un’inopportuna battuta di Maurizio Crozza durante la sua videocopertina.

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Il comico genovese, ancora una volta presente con un collegamento a distanza in forte odore di differita, scherzando sul fatto che la città di Sanremo prenda vita solo nei giorni del Festival per poi tornare ad essere un mortorio, deve avere fatto infuriare non poco il Sindaco presente in sala, dato che Carlo Conti, poco dopo, è dovuto correre ai ripari, dicendo, di punto in bianco, che Sanremo è una bellissima città piena di eventi interessanti che si susseguono tutto l’anno e di cui la manifestazione canora è solo il fiore all’occhiello. Già gli interventi comici superano di poco la sufficienza, se poi c’è anche rischio di sollevare insanabili malumori, forse è meglio che Crozza si rimetta i denti finti e continui ad imitare Renzi. E se non trova i denti finti può chiedere in prestito ai conduttori la dentatura posticcia, stile carnevale, che entrambi hanno indossato ieri nella parodia di un immaginario personaggio denominato “faccia da festival”, un’ipotetica figura che mantiene il medesimo smagliante sorriso dal primo all’ultimo giorno della kermesse. Il senso, da quanto abbiamo capito, è che a Sanremo bisogna avere sempre la stessa faccia sia che una canzone piaccia, sia che non piaccia, sia che un cantante sia conosciuto, sia che si tratti di uno mai visto. Aspettiamo di vedere spuntare sui social centinaia e centinaia di selfie con i tremendi dentoni.

Come nei giorni scorsi, i numerosi ospiti intervenuti hanno ancora una volta distratto non poco dalla gara, a partire da Antonella Clerici, che sul palco che l’ha già vista anni protagonista anni addietro nelle vesti di conduttrice sembrava sentirsi proprio a casa, passando poi allo sketch comico della magnifica Virginia Raffaele nei panni di un’indomabile Sandra Milo, imitazione riuscitissima che aggiunge un’altra perla ai cavalli di battaglia della bravissima artista. Poi è arrivato Luca Zingaretti per ricordarci che a fine febbraio andranno i onda due nuovi episodi inediti del suo commissario Montalbano, e poi ancora è stato il momento di un omaggio speciale a Giorgio Moroder, presente in sala in qualità di presidente della giuria di qualità.

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Per lui il teatro Ariston si è trasformato in una dancehall con tutti i suoi più grandi successi da Hot Stuff, a Call me a What a feeling. Intanto passano le ore e la vera “never ending story”, giusto per citare un brano di Moroder, diventa proprio la gara stessa. Tirando le somme, al termine di tutte le esibizioni vediamo che le “creature” di Maria De Filippi come Elodie, Sergio Sylvestre e Alessio Bernabei si sono conquistate il loro posto nella finale, e insieme a loro anche gli ex concorrenti di X Factor Chiara e Michele Bravi. Ce l’ha fatta anche Lodovica Comello, con una canzone debole e quella sua aria da maestrina perfettina e saputella. Bianca Atzei si è commossa fino alle lacrime mentre cantava il suo brano “Ora esisti solo tu” e la trovata suona tanto come un tentativo di captatio benevolentiae che, peraltro, è andato a buon fine.
A questo punto è davvero difficile immaginare chi possa vincere questa sera. Ora che tutte le carte sono state rimescolate potrebbe ancora succedere di tutto. Ermal Meta sembra sia apprezzatissimo dalla critica, il brano di Samuel “Vedrai” sta già girando all’impazzata in tutte le radio, Masini ha ritrovato la voglia di stare sul palco e così anche la simpatia del pubblico. Fabrizio Moro piace alle ragazze e Michele Bravi sta emergendo come vera e propria rivelazione. Clementino e Zarrillo potrebbero essere gli unici due veri outsider. Ma questi sono tutti dettagli, perché dovrebbe essere il festival della canzone italiana e quindi vincere il brano più bello di tutti. Ma siamo proprio sicuri che sia davvero così?