La ricerca della verità è, si sa, un cammino piuttosto insidioso, per quanto nobile. Tuttavia, è innegabile che una serie come Le Regole del Delitto Perfetto abbia, sin dall’inizio, posto la verità in secondo piano rispetto al farla franca, concetto ben esemplificato dal titolo originale della serie della ABC (How to Get Away with Murder). Nel coinvolgente, satollo e discontinuo finale di stagione, composto dai due episodi He Made a Terrible Mistake Wes, il leitmotiv della verità bruciante prima ancora che illuminante è un sottofondo costante, un basso continuo che si avverte in ogni scena, in modo più o meno palese.

Il concetto di sincerità, puntualmente tradito da Annalise Keating tanto quanto dai suoi travagliati allievi, sembra essere alla base di un paradosso che mina i rapporti tra i personaggi in modo sempre più profondo: quella che, a una prima occhiata, ha l’apparenza di un nucleo familiare, con l’esigenza di protezione reciproca – sebbene fondata su ...