“Giustizia.” Non ha titolo il finale di stagione di Taboo, ma se dovesse averlo sarebbe indubbiamente racchiuso nell’ultima parola pronunciata con sollievo dall’avvocato Chichester, mentre impugna il resoconto redatto da James Keziah Delaney e l’accusa mossa da Michael Godfrey alla Compagnia delle Indie Orientali nella subdola persona di Stuart Strange.

Si conclude sontuosamente la serie ideata da Tom Hardy e da suo padre Chips, in un tripudio di sangue e adrenalina che lascia sul campo meno vittime di quanto la cruenza abituale del racconto lasciasse presagire. Piangiamo, è vero, la caduta di Helga, appena redenta dal tradimento nei confronti di James e rincuorata dall’innocenza del suo ombroso alleato, confermata dalla testimonianza del piccolo Temple. Tremiamo per Cholmondeley, rimasto pesantemente ferito e in bilico tra la vita e la morte sulla nave che sta trasportando James e i suoi alleati verso Ponta Delgada. Tuttavia, rispetto all’ecat...