Big Little Lies è una serie sui bambini tanto quanto lo è sulle madri. Le problematiche e le cadute emotive di Madeline, Celeste e Jane valgono non solo di per sé, ma anche e soprattutto nel modo in cui si riversano sui piccoli che vivono con loro. Quindi i bambini, fogli bianchi che assorbono, senza comprendere del tutto, atteggiamenti e frustrazioni, incamerandoli e ripetendoli senza colpa. Non c’è necessariamente una netta presa di posizione da parte della scrittura, che anche nel quarto episodio, intolato Push Comes To Shove, riesce a estendere il melodramma e poggiarlo su un’analisi della comunità e delle persone che ci abitano. Senza indulgenza, senza cattiveria, più distaccato di quanto potrebbe sembrare.

Madeline è il personaggio più simpatico, e siamo ovviamente con lei e con Celeste nel momento in cui riescono a imporsi su Renata e sulla sua risata finta nella discussione sulla rappresentazione di Avenue Q. Ma la scrittura stessa ritorna sui due personaggi, costru...