“Mi vergogno così tanto. Vorrei che mi avesse semplicemente uccisa.” Sono parole forti, quelle pronunciate da Trish durante il suo primo incontro con Beth Latimer, consulente affiancatale per intercessione dell’agente Ellie Miller a seguito dello stupro subito dalla donna. Nel secondo episodio della terza stagione di Broadchurch, la sceneggiatura scava ancora più a fondo tra le pieghe del dolore della vittima, evidenziando con raro acume il pregiudizio che troppo spesso inquina il cristallino confine tra bene e male. Così come una minigonna viene ancora avvertita come un tacito invito alla violenza, anche il fatto che Trish confessi di aver alzato non poco il gomito la notte del crimine è un’aperta provocazione non tanto nei confronti dei detective Miller e Hardy, quanto verso il pubblico, implicitamente invitato a riflettere.

Stesso discorso vale per la rivelazione della vita sessuale piuttosto movimentata della donna. Trish non è una santa, verrebbe da dire, m...