La prima stagione di Love ci aveva colpito in maniera estremamente positiva per molteplici ragioni, prima fra tutte la stravaganza. Judd Apatow ha sempre scritto le sue commedie con un’ironia piuttosto ambigua, eclettica se vogliamo, che sfocia in diversi punti, dal sociale, allo psicologico per poi toccare solo di striscio l’effetto comico, che vediamo maggiormente in quelle situazioni che ricordano il genere demenziale. Proprio per questo a volte la sua ironia è complessa da digerire, specie perché sa bene come far odiare e al tempo stesso amare i suoi personaggi al pubblico. Ed è proprio questa doppia sfaccettatura che eleva Gus e Mickey, due figure alquanto differenti tra loro che in certe circostanze dimostrano di non essere fatte per stare insieme. Due poli opposti che continuano a scontrarsi e attrarsi, e che pretendono di coesistere nonostante le enormi difficolta di uno e dell’altra. Mickey alla fine della scorsa stagione aveva ammesso di essere dipendente da...