Nonostante il caso presentato in Operation Davenport, quarto episodio della prima stagione di The Blacklist: Redemption, sia particolarmetne complicato, la puntata risulta più convenzionale della precedente. Ci sono di mezzo terroristi e cyber-attivisti, l’NSA, l’ambiguità dei metodi di controllo degli Stati Uniti, un’azienda di sorveglianza che per tornaconto personale non si fa scrupolo di incastrare un hacker e mettere su un depistaggio.

Quello che sembra un incidente (ma che incidente non è) provoca l’evasione di cinque prigionieri da una base segreta usata dalla CIA per interrogare i “combattenti nemici”, cioè i presunti terroristi. I cinque fuggitivi sono un terrorista che ha bombardato un’ambasciata francese in Algeria, un “hacktivista” che ha leakato informazioni top secret dell’Intelligence, un suprematista bianco, un separatista ceceno, un cittadino inglese che ha partecipato a un attentato in Pakistan.

Per operare in segretezza e recuperare gli evasi viene convocata Halcyon,...