All’inizio della seconda stagione Twin Peaks è ormai divenuto fenomeno di culto, e questo elemento in qualche modo ne segna di fatto l’inizio del declino. Il Times e Rolling Stones dedicano copertine al volto, opportunamente manipolato, di David Lynch e alle attrici principali (e nel frattempo era stato anche pubblicato “Il diario segreto di Laura Palmer”). Più precisamente, la televisione si scopre veicolo e destinatario di quella cultura pop di cui nel tempo, soprattutto oggi, sarebbe divenuta baluardo fondamentale. La narrazione di lungo corso, certamente non estranea all’epoca, aveva scoperto una nuova godibilità, esterna rispetto a quello che era il classico appuntamento settimanale che apriva e chiudeva la parentesi di elaborazione del prodotto. Si può discutere, analizzare, ampliare l’esperienza generalmente individuale al di là della visione del prodotto, per farla diventare esperienza sociale e condivisa.