La prima, fortunatissima, edizione di Celebrity Masterchef Italia si è conclusa ieri sera con un trionfo. Un trionfo forse annunciato, anche se in fondo nessuno poteva fare un pronostico certo sul nome del vincitore. Quello che possiamo dire con certezza invece è che il format si è rivelato ancora una volta vincente. E ci chiediamo perché la produzione abbia aspettato così tanti anni per dare vita alla versione celebrity dell’amatissimo talent culinario. Forse c’era il timore che le celebrità nostrane fossero restie a spogliarsi della loro allure di vip per mostrarsi in versione casalinga, senza tacchi e abiti di scena, alle prese con pentole, tegami e frullatori.

Alcuni di loro ai fornelli si sono rivelati davvero abili, tanto che per qualcuno non sarebbe male valutare seriamente l’ipotesi di cambiare mestiere e di dedicarsi interamente alla cucina. Come abbiamo già rimarcato nelle scorse settimane, il personaggio che anche da questo programma è uscito in maniera splendida splendente è Mara Maionchi. Lodi sperticate sono giunte dal web e dalla carta stampata, tutti amano Mara e tutti vogliono Mara. E meno male, per lei, che il successo televisivo è iniziato dopo che la produttrice discografica, dal punto di vista professionale, aveva già raggiunto tutti gli obiettivi possibili perché altrimenti, così tanto richiesta da tutti, sarebbe davvero stata costretta a scegliere tra il suo lavoro e la tv. E chissà quante conduttrici e showgirl sarebbero state costrette a cedere il passo all’energia e allo charme di Mara. Parafrasando una vecchia pubblicità di una nota azienda che produce pasta, tanto per rimanere in tema food, dove c’è Maionchi c’è casa, perché tutti noi percepiamo questa donna come un’amica, una mamma, una zia, una parente, una vicina di casa, una persona familiare che dove arriva porta buonumore e allegria.

Ma dopo questo inevitabile e sentito elogio alla Maionchi, vediamo cosa è successo nell’ultima puntata del talent show ai 4 semifinalisti Filippo Magnini, Marisa Passera, Roberta Capua e Nesli impegnati per ottenere l’ambito titolo di primo Masterchef Celebrity d’Italia.

Prima di dare il via all’ultima Mistery Box di questa stagione, i tre giudici, per stemperare la palpabile tensione chiacchierano con i fantastici quattro, così infatti denomina Marisa Passera il quartetto composto da lei e dai suoi compagni. Chef Barbieri definisce Filippo Magnini una grande sorpresa, la vera rivelazione inattesa e loda il nuotatore per essersi distinto per grande umiltà, ma non risparmia complimenti neppure a Roberta Capua che, da prima della classe della puntata d’esordio, si è lasciata sempre più andare mettendo da parte la paura e imparando a tirare fuori le sue vere qualità, con ottimi risultati. Bastianich riconosce a Nesli la grande dote di aver approfittato di questa esperienza, anche di vita, per migliorare e crescere e il musicista stesso ammette di essere riuscito ad allontanare l’ansia, sua fedele e abituale compagna, e di aver imparato quanto sia bello condividere esperienze umane con altre persone. Marisa Passera è forse la più pasionaria del gruppo, la persona che mette anima e sentimento quando cucina, a tal punto che chef Cannavacciuolo le dice senza mezzi termini di pensare ormai a lei più come ad una cuoca che ad una speaker radiofonica.

Ma ad attendere l’allegro gruppetto ci sono ancora un paio di prove che decreteranno i due finalisti che di lì a breve si prepareranno a contendersi la corona di miglior cuoco amatoriale “famoso” in quel tempio della cucina italiana che è Masterchef.

La Mistery Box è all’apparenza rassicurante, cinque ingredienti: farina, guanciale, mandorle, barbabietola e limone. Ingredienti conosciuti, si poteva pensare ad una pasta fresca, senza uova, colorata e saltata in padella con un ingrediente grasso, una parte croccante e una punta di acidità per contrasto. Ormai anche noi telespettatori ci improvvisiamo, se non altro con il pensiero, piccoli chef e cerchiamo di immaginare quale piatto potremmo cucinare con ciò che abbiamo a disposizione, ma siamo alla finale di Celebrity Masterchef e non può essere così semplice. Infatti da una gigantesca Mistery Box situata sulla pedana alle spalle dei giudici ecco emergere ben trenta cloche con una zuppiera al centro. Nel contenitore centrale si trova un gustosissima zuppa di pesce composta da ben trenta ingredienti ed i quattro concorrenti in gara devono, a turno, assaggiare il piatto e individuare fino a cinque ingredienti presenti in esso, che vanno ad aggiungersi a  quelli trovati sotto la piccola Mistery e servono per creare la ricetta vincente che consenta al migliore di loro di accedere all’Invention Test ed ottenere così il tanto agognato vantaggio sulla prova successiva. Il nuotatore Magnini si rivela vincente anche fuori dalla vasca, perché i suoi assaggi vanno tutti a buon fine e si guadagna così cinque ulteriori ingredienti con cui prepara un piatto di alto livello a base di astice, porcini e crema di barbabietola, apprezzato dai giudici, nonostante il campione olimpico abbia volutamente disatteso le preziose indicazioni di chef Barbieri riguardo la corretta cottura del crostaceo. Dopo un attimo di paura in studio perché le cozze di Roberta Capua, versate in padella, scoppiano schizzandole sul viso e negli occhi olio bollente, la conduttrice, con la solita determinazione che la contraddistingue, riprende subito la gara e con una crema di piselli insaporita all’acqua dai molluschi assassini di prima, accompagnata da triglia fritta, consegna ai giudici un piatto di classe, saporito e raffinato.

Marisa Passera, un tantino petulante e anche più logorroica del solito, non rientra tra coloro che hanno prodotto i tre piatti migliori perché è il piccolo colpo di genio di Nesli, nelle fattezze di uno scampo con guanciale e salsa di broccoli e mandorle, preparazione apparentemente semplice, a convincere Barbieri, Cannavacciuolo e Bastianich che gli svelano subito il vantaggio-premio dell’Invention Test. Un premio infinitamente gradito perché in dispensa, sotto la cloche, ecco comparire la giacca bianca da chef, segno inequivocabile che Nesli da quel momento è di diritto il primo finalista e non deve affrontare la seconda prova della puntata. Ma il suo bonus non si esaurisce qui. Il tema dell’Inventiont Test è “spesa con i giudici” nel senso che proprio i due chef più Mr Bastianich, come lo chiama Nesli, scelgono gli ingredienti con cui i concorrenti devono eseguire la preparazione di un piatto che possa mettere in luce tutta la loro bravura e dimostri quanto hanno appreso durante il percorso nella Masterclass.

E tocca proprio a Nesli abbinare ciascun giudice ad ogni suo compagno. Non è chiaro se, come subito ammesso da lui, la sue scelte abbiano davvero finalità non amichevoli, perché il duetto Capua – Cannavacciuolo, non fosse altro per affinità regionale, ci sembra un accoppiamento azzeccato. Sarà che siamo all’ultima puntata o che la prova si è svolta in maniera concitata, ma siamo rimasti col fiato sospeso fino all’ultimo e questo Invention ci ha trascinati all’interno della cucina di Masterchef fino a farci provare la stessa agitazione che sentono i suoi protagonisti. Barbieri ha fatto la spesa per Marisa e le ha buttato nel carrello materie prime che paiono tra loro incompatibili come animelle, rane, agnello, orzo e foglie di vite, mettendola in evidente difficoltà perché lei alla fine riesce a cucinare un anemico orzo risottato alle rane che tenta di spacciare per un  piatto della memoria dicendo ancora una volta che le ricorda i profumi che da bambina sentiva uscire, alla domenica, dalla  cucina di casa sua. E va bene questi riferimenti proustiani, ma è dalla prima puntata che ripete questa litania e a questo punto ci chiediamo cosa acciderbolina cucinassero ogni fine settimana in questa benedetta cucina di casa Passera.

Filippo Magnini, con le sue capesante su purea di patate viola, direttamente dal cestino della spesa by Bastianich, commette l’imperdonabile errore di frullare il tubero che si trasforma così in crema collosa e quindi perde l’occasione di aggiudicarsi il titolo di secondo finalista che va perciò dritto dritto alla Capua, grazie al suo involtino di palamita alla parmigiana. Roberta rende semplici le cose difficili, e probabilmente è questa la sua qualità migliore. Nesli, ancora incredulo per essere arrivato fino alla fine – ed increduli lo siamo pure noi perché, esattamente come gli dice la Maionchi a fine puntata, non gli avremmo dato due lire –  sostiene che “se ci credi, tutto andrà bene”. Il musicista, proprio in occasione della prova finale, che, come di prassi, consiste nel preparare e servire ai giudici un menù degustazione completo, si lancia in considerazioni filosofiche, il suo menù si chiama cielo/terra, perché condensa quello stato di mezzo che sta tra il cielo e la terra e bla, bla, bla… ma non riesce ad avere la meglio su un’emozionatissima Roberta Capua, che tra la gioia di amici e parenti accorsi a fare il tifo per lei, si aggiudica la corona di prima Celebrity Masterchef d’Italia. La sfida finale è stata una prova di alta cucina, ma i giudici hanno richiesto che i piatti raccontassero qualcosa di unico riguardante chi li prepara.

Nesli è un musicista, un cantante, “non un rapper” precisa lui, un poeta, un animo libero, un improvvisatore, la sua cucina è proprio come lui e nella sua ultima esibizione il banco di lavoro diventa il suo palcoscenico. Il suo menu stupisce, sorprende piacevolmente, ma a tratti non convince, ci sono delle imprecisioni, ma poi risale la china e soddisfa il palato dei giudici. A sostenerlo nell’ultimo round ci sono la mamma e i suoi amici, sorpresi nel vederlo in queste vesti evidentemente a tutti loro sconosciute. Roberta, più pragmatica e terrena, intitola il suo menu semplicemente “Gita al mare”, sforna ben sei portate, tra cui tre antipasti, un primo un secondo e un dessert, tutti piatti che a dire il vero ci hanno fatto venire l’acquolina in bocca: tartare di gamberi con crema di bufala, gazpacho di frutti rossi con baccalà, astice alla catalana con agrumi, riso al nero di seppia con tartare di scampi, capesante con crema di zucca amaretto e caffè e, per finire, un cheesecake vegano all’avocado. La Capua sorprende per avere fatto cose non da lei, per avere voluto spingersi oltre i suoi limiti e oltre la tradizione, ha rischiato grosso perché il leit motiv di questa ultima sfida è stata proprio la volontà di innovazione. Ma la fortuna premia gli audaci, si sa, quindi a lei va la vittoria e anche il premio  di 100 mila euro in gettoni d’oro che devolverà a Save the Children, l’organizzazione internazionale a difesa dei bambini di cui da anni è testimonial. Siamo contenti, così come sembrano contenti anche tutti i concorrenti di questa edizione arrivati apposta in studio per festeggiare la vincitrice. Il titolo è stato pienamente meritata, fin dall’inizio la Capua si è dimostrata capace e appassionata e per concludere in bellezza, scusate il gioco di parole, si è lasciata andare in una tenera confidenza dicendo che vincere Miss Italia è stato bello (ricordiamo che la Capua è stata incoronata la più bella d’Italia nel 1986), ma la bellezza passa, invece ora ciò che le dà immensa gioia è potere dimostrare, ed essere apprezzata, per un piccolo talento che teneva nascosto dentro di sé. E che con il tempo, aggiungiamo noi, non passa, ma anzi, può solo accrescersi e migliorare.

Arrivederci al prossimo anno!