Il secondo episodio di The Handmaid’s Tale, se possibile, è persino più intenso di quello pilota che ci ha introdotti alla vita di Offred (Elisabeth Moss) e delle altre ancelle, costrette come lei a fare da fattrici per leader di questo nuovo, orrendo, ordine sociale che si chiama Gilead. La puntata inizia così senza perdere tempo nel ricordare allo spettatore che cosa significhi essere un’ancella e mostra quella che viene chiamata “la cerimonia”, che altro non è se non uno stupro di stato, con la protagonista stesa sul letto, con il capo sul grembo di Serena Joy (Yvonne Strahovski) che fissa il soffitto della stanza della stanza del Comandante Waterford (Joseph Fiennes) il quale viola il suo corpo, mentre la sua mente si concede quella libertà che a lei non è più permessa e si allontana da quelle quattro pareti nel pensiero di sua figlia, portandola finalmente lontana da quella casa e da quelle persone.

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La regia di Reed Morano fa un ottimo lavoro nel mostrare ...