Stasera debutterà su Hulu la serie The Handmaid’s Tale, tratta dal romanzo scritto da Margaret Atwood.
La storia è ambientata in un futuro distopico in cui le poche donne fertili vengono utilizzate con lo scopo di dare alla luce figli, venendo obbligate a reprimere le proprie speranze e l’identità personale per evitare punizioni o persino un’esecuzione.

La protagonista è Offred, ruolo affidato all’attrice Elisabeth Moss, una madre e moglie che viene strappata dalla sua vita precedente e costretta a “lavorare” nella casa di un giovane comandante (Joseph Fiennes) e sua moglie Serena (Yvonne Strahovski).

Intervistata da TVGuide, Elisabeth ha spiegato come è riuscita a esprimere i pensieri e i sentimenti del suo personaggio senza poter affidarsi ai dialoghi:

“E’ stato ciò che ha rappresentato maggiormente una sfida all’inizio, ma anche quello che ho amato di più. Per me, come attrice, è quello che si cerca di fare sempre. Stai cercando di mostrare due cose: rappresentare la vita interiore ed esteriore di un personaggio. E questa è la sfida più grande perché nella vita esteriore non poteva dire nulla di quello che provava, quasi mai. E quindi la vita interiore doveva essere così fragile e lei doveva essere così timorosa e arrabbiata e piena di una profonda disperazione. Entrambe le dimensioni sono a due punti talmente estremi e quindi per me era la cosa eccitante su cui lavorare”.

Gli spettatori potranno capire anche qualche dettaglio dei sentimenti del personaggio grazie alla voce fuori campo:

“Amo la sfida di non mostrare quello che stanno provando i personaggi nella scena ma in qualche modo permettere al pubblico di capirlo. Per me è stato fantastico”.

L’attrice è stata immediatamente conquistata da un ruolo complesso e dalla possibilità di recitare nell’adattamento di uno dei romanzi femministi più apprezzati degli ultimi anni:

“Ero davvero attratta dal fatto che fosse una persona normale, che non è un’eroina, non è una supereroina. E’ una madre, una moglie, un’amica, ha un lavoro nell’editoria e si ritrova in questo mondo e deve capire come salvare se stessa e sua figlia”.

Elisabeth è stata inoltre coinvolta nel progetto come produttrice e in tutte le fasi della realizzazione degli episodi:

“Essendo una donna che lavora da diverso tempo in questo settore è stato davvero soddisfacente a livello creativo avere una voce”.

L’interprete di Offred ha inoltre commentato il modo in cui si è deciso di mostrare la violenza subita dalla protagonista:

“Per noi era davvero, davvero, importante che si mostrasse come un assalto di tipo sessuale. Non c’è nulla in quelle scene in cui si mostri amore, lussuria, sesso, qualsiasi altra cosa. Doveva essere rappresentato in modo clinico, reale e brutale. Non volevamo disturbare nessuno mostrando scene gratuite ma allo stesso tempo dovevano essere esattamente come sono, senza aggiungere degli elementi positivi per migliorare la situazione”.

La protagonista ha però ricordato che nel progetto c’è spazio anche per un po’ di speranza:

“Volevamo fosse realistico e non tirarci indietro in nessun caso. Non volevamo nemmeno che le persone pensassero non ci fosse una possibilità perché il personaggio principale è qualcuno in grado di ispirare l’idea di non rinunciare mai a prescindere da quello che accade”.

La serie ha poi dei legami con la società contemporanea ed Elisabeth ha sottolineato:

“La consapevolezza di quello che sta accadendo intorno a noi è incredibilmente importante, come il fatto che Gilead è diventata così perché le persone hanno distolto lo sguardo da quanto stava succedendo. Il fatto che non fossero consapevoli e non venisse raccontata la verità ha portato a quella realtà”.

Fonte: TVGuide