“La mente di Windom Earle è come un diamante, fredda, dura, e brillante”. Così Dale Cooper presenta a Harry Truman, e a noi, la figura dell’assassino che ci accompagnerà fino alla fine di Twin Peaks. Tutto sommato si tratta di una buona presentazione, abbastanza estemporanea nel creare un conflitto emotivo di tale portata nel passato di Cooper (qualche cenno però bisogna riconoscere che c’era stato), ma funzionale. Il legame molto personale tra Windom e Dale è l’intuizione giusta di cui ha bisogno questa storyline per agganciarsi bene alla trama principale, anzi per diventare essa stessa la trama principale, dato che per il resto non ci sarà molto cui fare riferimento.

Quindi con Double Play inizia la partita a scacchi, in tutti i sensi, tra Cooper e Earle. L’antefatto è quello che viene narrato brevemente dallo stesso agente dell’FBI. In quella che forse fu l’unica, ...