Ciò che mancava nella prima stagione di Outcast erano proprio i colpi di scena, e dopo i primi due episodi piuttosto soporiferi di questa seconda stagione, sembra quasi che Robert Kirkman e Chris Black abbiano deciso sì di allungare il brodo ma al contempo di renderlo più gustoso. “Fireflies“, questo il titolo originale dell’episodio, è un segmento necessario, adrenalinico e pieno di sorprese. Il gruppo dei protagonisti è ancora molto acerbo, con il capo Giles in fase calante e Rose in fase crescente, ma comunque comincia a costruirsi e questo non può che agevolare la serie. Il vero punto forte è ancora una volta il personaggio di Amber, la piccola è a tutti gli effetti uno di quei personaggi da manuale: l’ingenuità che si scontra con l’ignoranza degli adulti. Ma nonostante questo funziona bene e tutta la messinscena della morte di Kyle non ha fatto altro che rafforzare gli altri personaggi che, escludendo John Anderson, erano ancora nel mondo del “s...