“Believe” è la tagline ufficiale della prima stagione di American Gods, stampata a chiare lettere su molte immagini promozionali della serie Starz, assieme alla più ammiccante “OMG”, acronimo per “Oh My God”. Lo show di Bryan Fuller e Michael Green sembra aver richiesto, sin dal primo episodio, una sorta di bizzarro atto di fede al proprio pubblico, comprendente una sospensione immediata dell’incredulità e l’abbandono completo a un ritmo di narrazione fuori dal consueto. Non fa eccezione Come to Jesus, finale di stagione al contempo soddisfacente e crudele nel lasciare lo spettatore assetato e bramoso di conoscere il seguito della storia, fermo sull’orlo di una guerra che è, finalmente, dichiarata e aperta.

L’episodio si apre col consueto flashback sull’approdo, in America, di una vecchia divinità; tuttavia, stavolta il narratore è Anansi, e i destinatari del suo racconto sono sì gli spettatori, ma filtrati attraverso lo...