Non è la prima volta che un addetto ai lavori del team dietro al film ne difende pubblicamente le scelte creative. Come vi abbiamo già riportato su BadTaste.it, tempo fa anche il produttore Roy Lee, in un’intervista a Buzzfeed, aveva dichiarato di non comprendere a quale titolo venissero mosse alcune accuse di withewashing riguardo al casting. Come dichiarato da Lee:
Potrei capire le critiche se la nostra versione di Death Note fosse ambientata in Giappone e avesse come protagonisti personaggi con nomi giapponesi o origini nipponiche. La nostra è un’interpretazione di quella storia in una cultura differente, dunque è ovvio che ci siano dei cambiamenti. Ad alcuni piaceranno, ad altri no… ma uno dei personaggi principali è asiatico, un altro è afroamericano e tre sono caucasici.
Wingard, dal canto suo, ha tenuto a specificare che non esiste alcuna cospirazione o complotto di sorta mirato a cancellare o a sminuire la cultura giapponese. Il regista ha citato alcuni esempi di adattamenti di prodotti orientali la cui ambientazione è stata spostata negli States, come The Departed di Martin Scorsese, riadattamento di Infernal Affairs. Qui di seguito alcuni tweet di Wingard:
There is no conspiracy to remove Japanese culture from Death Note. Its a fresh version of the story set in Seattle. Also see The Departed. https://t.co/ZezHsFSecC
— Adam Wingard (@AdamWingard) 6 giugno 2017
A. Thats not the point. It’s a remake of Infernal Affairs set in Boston.
B. They do but there are also white, blacks, hispanic etc. https://t.co/RW6PvxdEsE— Adam Wingard (@AdamWingard) 7 giugno 2017
Ecco la sinossi:
Basato sul celebre manga giapponese di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, Death Note segue le vicende di uno studente liceale che trova un libro dotato di poteri sovrannaturali: se il proprietario vi scrive sopra il nome di qualcuno, disegnando al contempo il suo volto, quella persona morirà.
Reso folle dai suoi nuovi poteri divini, il ragazzo inizia ad uccidere quelli che non ritiene degni di vivere.
Diretto da Adam Wingard da uno script di Jeremy Slater, l’adattamento vede nel cast Nat Wolff, Keith Stanfield, Margaret Qualley, Paul Nakauchi, Shea Whigham e Willem Dafoe.
Creato da Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, l’opera ha generato negli anni diversi anime, un film live-action giapponese e uno spin-off manga.
Fonte: CBR
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