Un season finale quello di Outcast piuttosto emblematico, a partire dalla composizione stessa dell’episodio che per i primi quaranta minuti prosegue lentamente per poi nell’ultimo atto esplodere in un crescendo di scene adrenaliniche e sicuramente più interessanti rispetto al resto. Ma questo purtroppo non basta perché ancora una volta la serie creata da Robert Kirkman è riuscita a contraddistinguersi per il ritmo troppo lento e per quelle scelte prevedibili e poco coinvolgenti. La trama verso la metà della stagione sembrava stesse prendendo un piega più incisiva, quasi che potesse essere in grado di correggere tutti quei momenti troppo espliciti e banali che c’erano stati fino a quel momento a causa di una sceneggiatura poco spigliata e non trascinante. Ancora una volta ci vengono ripetute le stesse cose, così come quando all’inizio dell’episodio il reverendo Anderson spiega al suo “gregge” cos’è il bene e cos’è il male strappando ...