Questo finale di The Leftovers ha qualcosa di tremendamente, meravigliosamente simile a quello di Six Feet Under, andato in onda sempre sulla HBO dodici anni fa. Lungo tutto la durata corre un senso di dolcezza, di profonda e semplice pietà umana, una carezza dall’alto a chi è troppo impegnato a punirsi per pensare di meritarne una. Nella serie di Alan Ball si trattava di partire per trovare un senso giorno per giorno, qui si tratta di ritornare a casa e scoprire che quel senso è sempre stato dentro di noi. The Leftovers sostiene quelle vette emotive, tematiche, narrative, e lo fa con una naturalezza che ancora oggi, dopo 28 episodi complessivi, ha dell’incredibile.

Tutto questo e molto di più in un capolavoro della televisione che non sfigura affatto accanto ad altri pilastri storici dell’emittente. Una serie senza dubbio difficile e divisiva, poggiata interamente sulle sue tematiche, sulla dimensione emotiva di personaggi meravigliosi, che ha lavorato in sottrazione per q...