Anche Puzzle Piece, come moltissimi episodi visti in precedenza quest’anno in Preacher, lancia una serie di indizi e riferimenti al passato di Jesse Custer. Si tratta di situazioni sempre più forti: un nome, un rumore di sottofondo dal passato, ora addirittura un flashback fondamentale, che ci racconta la morte di suo padre. Raccontare questi momenti non è solo un diversivo che serve ad anticipare sviluppi ed approfondimenti futuri, ma è anche quella soluzione narrativa che permette di staccare l’attenzione da ciò che accade in primo piano per concentrarsi sulle motivazioni scatenanti. E costruire, magari, un empatia che non sempre riusciamo a provare verso Jesse e gli altri.

Il pastore torna ancora una volta sulla scomparsa di Dio, sostenendo la necessità di trovarlo perché la presenza divina dà forma e struttura al mondo. Ciò ci potrebbe spingere a credere che una convinzione di questo tipo si applica ad una persona che non ha altri appoggi, o almeno questo è quello che p...