Attenzione: l'articolo contiene spoiler
The Mist è affascinante, a modo suo. Sbagliato, molto sbagliato, ma affascinante. Perché prende tutto ciò che sappiamo su un certo tipo di intrattenimento e tutto ciò che ci aspettiamo di vedere oggi in tv, e lo ribalta con una costanza quasi ammirevole. Nulla ha senso, nulla ha un peso specifico né nella storia né nelle caratterizzazioni dei personaggi. Si svolge (non svolgendosi, dato che tutto è bloccato in una stasi) una storia che non ha barriere, limiti, filtri, che getta tutto sul tavolo senza preoccuparsi della coerenza interna. Over the River and through the Woods, settimo episodio della stagione, segna nuove vette (insuperabili? Chissà) in questa straniante operazione televisiva.
Non è tanto quel che succede, che in fondo non è altro che una ripetizione scostante di situazioni già viste e di personaggi che esplodono rabbiosamente, quanto come succede. Prendiamo questa situazione: Padre Romanov tenta il tutto per tutto per riprendere contatto con i propri fedeli, ormai irretit...
The Mist a modo suo è una serie affascinante: sbagliata e lontana da ciò che offre la tv in questo momento
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